Il centro antico della città di Sorrento

Nelle stradine del centro antico sopravvivono chiese, monasteri, palazzi secolarie, portali durazzeschi.

Cattedrale
In stile romanico risale al XV secolo; dello stsso periodo è il portale laterale (1474), in moda rinascimentale.
La chiesa ospita, tra l'altro, tele di artisti della scuola napoletana del '700, un trono arcivescovile in marmi scelti (1573) ed un coro ligneo, opera degli artigiani sorrentini.
Il campanile è aperto in basso da un arco con quattro colonne antiche.

Chiesa dei Servi di Maria
In stile barocco, fu completata nel XVIII secolo. Sede della Congregazione dei Servi di Maria, conserva all'interno una statua lignea del Cristo Morto, di autore ignoto, che nel giorno del Venerdì Santo viene portata in processione dai confratelli, incappucciati in nero.
Altre due piccole sculture in legno, raffiguranti la Madonna e S. Giuseppe, sono rari esempi di pastori del quattrocento.

Sedil Dominova 
Unica testimonianza rimasta in Campania degli antichi sedili nobiliari, risale al sec. XVI. In forma quadrilatera, con due arcate ad angolo in piperno, che lasciano scoprire l'interno della cupola e i muri di fondo, con affreschi del settecento. I pilastri e le arcate polistili, con i loro capitelli, sono di gusto arcaicizzante.
La cupola seicentesca è formata da embrici maiolicati di colore giallo e verde.

Chiesa dell'Addolorata
Terminata nel 1739, presenta due singolari altari in tufo lacale. Sull'altare maggiore è posta una statua lignea settecentesca riproducente la Vergine Addolorata.
La facciata, anch' essa in tufo, conserva le eleganti linee del barocco settecentesco.


Basilica di S. Antonino
L'origine è riconducibile all'XI secolo, anche se già verso il IX secolo, esisteva in quel luogo un oratorio dedicato a S. Antonino.
La chiesa presenta diversi elementi di spoglio, come i fusti delle colonne provenienti probabilmente, per la loro particolar~ uniformità, dal portico di una delle molte ville romane presenti nella zona.
Nella cripta, rifatta nel settecento, si osservano numerosi quadretti di ex voto, soprattutto di marinai.
Interessante è il presepe del settecento, della scuola di Sammartino, e il portale meridionale di forme binzantino-romaniche, risalente al X secolo.


Chiesa dell'Annunziata
Anteriore al 1341, sorge su un antico tempio dedicato alla dea Cibele, come è testimoniato dall'ara omonima del I sec. d.C., rinvenuta presso la chiesa ed ora conservata al Museo Correale.
I sei altari laterali appartenevano a diverse famiglie patrizie sorrentine che vi vantavano diritto di sepoltura.
Il soffitto, interamente dipino su tela, ha al centro un grande quadro del 1700.


Chiesa dei 55. Felice e Bacolo 
Comunemente conosciuta come del SS. Rosario, sorse, probabilmente sotto l'impero di Costantino Magno (310), sui resti di un. antico tempio pagano chiamato Pantheon e, fu cattedrale di Sorrento dal XII al XV secolo.
 

Via della Pietà
Sul tracciato di un decumano del vecchio impianto ippodameo, si snoda via della Pietà; la piùsignificativa delle antiche strade urbane, per le notevoli opere architettoniche presenti: Palazzo Veniero, Palazzo Correale e la Loggia di vico Galantariaro.
Palazzo Veniero (sec. XIII) costituisce, con l'organico sviluppo del motivo decorativo «tufo giallo-tufo grigio», un'importante significato del gusto tardo bizantino e arabo.
Il vicino Palazzo Correale (sec. XIV) evidenzia, secondo l'influsso della moda catalana, maggiormente il dettaglio architettonico e scultoreo, che l'insieme. La facciata associa bifore di varia forma e disegno. Il palazzo appartenente alla famiglia Correale fu, nel XVII secolo, trasformato in ritiro per orfanelle, e intitolato a S. Maria della Pietà. La chiesetta attigua al monastero è in stile barocco.
La Loggia di vico Galantariaro è un raro esempio di architettura dell'età aragonese che risente dell'influenza dei maestri toscani, che operarono a Napoli nella seconda metà del XV secolo.


Chiesa del Carmine
L'origine di questo tempio, presumibilmente, risale al 230-240 d.C., quando a Sorrento ci fu una persecuzione contro i cristiani.
La costruzione, in stile barocco con interessanti stucchi del tardo settecento, è ad una sola navata. Nel corso di restauri ai pilastri dell' arco centrale della facciata, sono venute alla luce alcune colonne romane.


Chiesa e Monastero di S. Maria delle Grazie
La chiesa, con l'annesso monastero domenicano, fu fatta erigere della nobile sorrentina Bernardina Donnorso nel 1566.
All'interno, il coro delle monache e un'opera del seicento e, dello stesso periodo, sono le tribune e le «gelosie» in legno che si trovano lungo la navata. Di notevole interesse è il pavimento maiolicato, ricco di motivi floreali su smalto bianco "vetricizzato".


Chiesa e Chiostro di S. Francesco
L' origine del monastero risale alla prima metà dell'VIII secolo.
L'architettura del chiostro presenta archi incrociati di tuto su due lati del portico, espressione stilistica del tardo trecento, sostituiti sugli altri due lati da archi tondi su pilastri ottagonali. Da notare infine, la presenza di vari elementi di spoglio, provenienti da templi pagani, come le tre colonne di angolo riusate funzionalmente.
Accanto al convento è situata la chiesa di San Francesco, che risale al XVI secolo. All'interno si può ammirare, nella prima delle tre cappelle di destra, una statua in legno, raffigurante il santo con il Cristo crocifisso, donata dalla famiglia Vulcano nel XVII secolo.


Chiesa e Monastero di S. Paolo
La chiesa è annesa all'antico monastero delle monache benedettine di S. Paolo, risalente al nono secolo. Costituita da una navata, con volta a botte e lunette, è ricca di decorazioni, stucchi, tele del settecento e di un pavimento in maiolica su un fondo di cotto. Da ricordare, infine, il piccolo campanile belvedere e la cupola maiolicata.


Il Vallone dei Mulini
La ragione, che probabilmente spinse i primi fondatori a scegliere questo luogo per costruire la città, fu la singolare configurazione insulare della zona. Sorrento infatti fino a pochi secoli fa era naturalmente delimitata lungo i tre lati del confine terrestre, da valloni, con la restante parete settentrionale a picco sul mare. Oggi degli antichi valloni resta solo un tratto che dal versante orientale va a quello meridionale, nel quale sono visibili i resti dei vecchi mulini da cui prende nome.


Le antiche mura
Della cinta difensiva greca rimane la murazione esistente sotto il piano stradale della Porta Parsano Nuova, visibile attraverso una grata.
Un altro rudere, di dimensioni molto limitate, della murazione greca, oltre la Porta della Marina Grande, è il piccolo tratto (poco più di tre metri) della cortina occidentale, in località via Sopra le Mura. La città romana si sovrappose all'insediamento greco osservandone la pianta urbana e la stessa cinta muraria a grossi blocchi isodomici.
Queste mura, rimasero a difesa di Sorrento durante tutta l'epoca medievale. TI rifacimento di esse inziò nel 1551, e fu completato soltanto nel 1561, dopo la tragica invasione dei turchi.
Le mura vicereali mantenevano il perc<r so della cinta difensiva greca-romana, distaccandosene lievemente solo in qualche tratto. Prima delle modifiche, le mura vicereali cingevano la città in tUtti i suoi punti. Oggi, esse rappresentano l'unico esempio, nell'Italia Meridionale, di cinta muraria dell'epoca spagnola.


Porta della Marina Grande
La Porta della Marina Grande è stata, probabilmente, sino al XV secolo l'unico accesso alla città dal mare (lato nord-ovest). Nonostante rifacimenti e modiche, La città romana si sovrappose all'insediamento greco osservandone la pianta urbana e la stessa cinta muraria a grossi blocchi isodomici.
Queste mura, rimasero a difesa di Sorrento durante tutta l'epoca medievale. TI rifacimento di esse inziò nel 1551, e fu completato soltanto nel 1561, dopo la tragica invasione dei turchi.
Le mura vicereali mantenevano il percrso della cinta difensiva greca-romana, distaccandosene lievemente solo in qualche tratto. Prima delle modifiche, le mura vicereali cingevano la città in tUtti i suoi punti. Oggi, esse rappresentano l'unico esempio, nell'Italia Meridionale, di cinta muraria dell'epoca spagnola.


Porta della Marina Grande
La Porta della Marina Grande è stata, probabilmente, sino al XV secolo l'unico accesso alla città dal mare (lato nord-ovest).
Nonostante rifacimenti e modiche, conserva gran parte dei lineamenti dell' antica porta greca; sono visibili, inoltre, tratti delle mura fiancheggianti la via che dall' esterno conduceva alla porta.

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Ultimo aggiornamento

30/09/2022, 14:27